20/09/2014 – Mendola (Senz’auto) – Setiero 521
Gaetano, Carlo, Claudio
Ola bikers,
Dopo la decisione di non fare Rascesa-Seceda causa meteo ed
indisponibilità di alcuni bikers… (è questo un giro da fare numerosi e
confidiamo nel meteo del prossimo we) alla fine abbiamo approfittato
della giornata ‘Mendola senza auto’.
Già giravano le e-mail con la proposta di Carlo. La mattina di Sabato
sono stato da Sportler a comprarmi pure io un paio di scarpe Vaude in
offerta (da 99 Euro a 19.95… grazie Giò per l’imbeccata). Torno a casa
e vedo ilgiro di e-mail di Carlo e Claudio (suo compleanno, ancora
Auguri per questi primi 50!). Telefono a Carlo che mi aspetta con
Claudio all’angolo dei Pensionati.
In 20 minuti arrivo e partiamo alla volta della Mendola. Costringo
Carlo e Claudio alla vecchia partenza dalla mitica fontana di Appiano
(da dove partivamo 40 anni fa prima che cambiassero la viabilità) per
fare il rettilineo che era anche la partenza della Appiano-Mendola dove
Nesti la faceva da padrone su Osella… che bei ricordi!.
Io ho anche sulle gambe la prima partita di basket della sera prima… mi
sa che sarò un po’ cotto! Quest’anno la avevo già fatta una volta, la
Mendola, ma farla senza le roboanti moto è tutt’altra cosa. Il meteo
non è un gran che ma non piove e di questi tempi è anche una buona
notizia. E così pedaliamo, chiedo ai due compagni di fare qualche sosta
e vengo accontentato. La prima alla fontana prima del bivio per
Caldaro, poi a Matchatch (Mezzavia) dove c’è anche il punto di ristoro…
cazzarola stamattina avevo solo bevuto un caffè.
Ok, riprendiamo a salire ed alle roccette entriamo nelle nuvole, in
alcuni tratti non si vede a 10 metri ed alcuni bikers scendono anche
con le luci accese. Carlo si vede che ne avrebbe per arrivare almeno
mezz’ora prima di noi, Claudio sale costante ed io chiudo il gruppetto
come al solito ma poi non tanto indietro. Ogni tanto ci passa qualche
MTBikers che sfreccia… ah sono le MTB elettriche: certo che se ci si
vede sopra un sessa-settantenne è una cosa, ma è veramente triste
vederci sopra gente di 30-40 anni al massimo…
Alle roccette ci fanno anche le foto… arriviamo così al passo, prima di
noi sono già arrivati circa 2800 bikers (ghe ‘na siora sentada su ‘na
carega col conta persone…).
Dato il casino di gente che c’è optiamo per un panino imbottito
all’alimentari, birra e krapfen che ci spariamo nella zona verde sopra
al parcheggio. Ok, è ora di rientare… decidiamo per il sentiero 521,
che sarebbe anche vietato alle bici ma oggi chi vuoi che ci sia…
Il sentiero inizia veramente all’ultimo tornante prima delle roccette
(scendendo). C’è molta umidità, roccia bagnata, foglie bagnate, radici
bagnate, il primo pezzo è un po’ difficile e qualche passaggio si fa a
spinta.
Su uno di questi la bici mi scivola e striscio sulla roccia… oggi
indosso la salopette della Mendel-Speck che si lacera e mi lascia
qualche contusione oltre ad una botta ma niente di che. Scendiamo
comunque e si inizia a sudare… la discesa è molto tecnica e si perde
quota molto velocemente. Quando la avevo fatta in solitaria a Giugno
non mi ero fidato a funambolizzare… ma oggi che siamo in tre ci provo:
il pezzo forte di questa discesa sono le curve a 180 gradi nel bosco.
Un zig-zag bellissimo. Molte di queste fatte in completo surplace,
fuori sella con bici inclinata per tenere il baricentro dove deve
stare… una goduria. Carlo con la sua 29 ostia un po’… il passo un po’
lungo lo penalizza nelle curve strette. Comunque sia lui che Claudio si
difendono bene. Arriviamo così a San Nicola dove prendiamo la strada
asfaltata per Caldaro e poi ciclabile della Locomotiva fino ad Appiano,
decidiamo per la Forra di Frangarto, salitella a Cornaiano e giù a
tutta per la Forra e poi rientro a Bolzano.
Alla fine quasi 50 km ben pedalati ed in ottima compagnia. Speriamo che
il meteo ci conceda una tregua per riuscire a completare l’ultimo giro
dolomitico della stagione per il prossimo Sabato, in cui speriamo di
essere numerosi: ne vale veramente la pena!
Alla prossima,
Gae.