06/09/2014 – Soprabolzano –C.no Renon di Sotto – Sent. 9 - Campodazzo
Sergio, Giovanni, Franco, Gaetano, Carlo, Ivan
Ola bikers,
Le sfighe meteorologiche continuano (che stagione di m…), ma dato che noi siamo un gruppo POT (PropositivOttimistTemerario), decidiamo comunque che Rascesa-Seceda e/o Monte Pez saranno per un’altra volta… ma un bel giretto al Corno del Renon e discesa verso Campodazzo (al Bio) ci sta giusto
giusto (proposta di Sergio).
Decidiamo per una partenza soft alle 9.00 alla funivia del Renon (6+6 Euro per la bici per chi non ha l’AA Pass) in moda da saggiare il meteo con calma e poter anche dormire un po’ di più. Presenti io, Franco, Giovanni, Sergio Carlo ed Ivan.
Il meteo è pseduo-buono e mentre saliamo in funivia le nuvole vanno e vengono ma sembra che la giornata un po’ di sereno ce lo dovrebbe dare.
Arrivati a Soprabolzano si parte per la erta iniziale del sentiero 6 che a freddo fa il suo effetto… le piogge della sera precedente si vedono: è tutta una pozzanghera ma ci si sporca anche poco dato che innumerevoli pozze tengono i nostri Schwalbe ben puliti.
Al Pemmern caffettino e poi partenza per il Corno. Si pedala bene dato che non è caldo ed il sole ci scorta durante la salita. Con qualche sosta per aspettare i soliti ritardatari (cioè io…), arriviamo al Velturnerhuette dove, pur non figurando nel menu, ci fanno comunque (data la grande richiesta) il solito ed immancabile Spiegeleier mit Speck und Roestkartoffeln (stufato di capretto per Giovanni). La Weizen è un rito ed è impossibile che da queste parti non ci sia, menu o meno. Si paga il giusto, circa 12 Euro a testa col caffè… Eh non siamo in val Gardena o Fiemme!
A questo punto iniziamo la discesa sul sentiero 9 verso Campodazzo (Atzwang). Inizialmente una bella stradina larga e comoda, ma dopo circa 500 m. sulla sinistra si prende il sentiero 9 (che sulla cartina è tratteggiato fitto). Si capisce subito che oggi non c’è molto da scherzare e che la sudata vera sarà quella che ci faremo in discesa. Il sentiero scende perpendicolare alle curve di livello e darà fondo a tutte le nostre risorse tecniche per riuscire a stare sulla bici il più possibile. Giovanni è ben ispirato ed io lo seguo a ruota: passaggi veramente al limite con solo qualche passaggio a spinta o con l’aiuto dei piedi fuori dai pedali. Si suda che è una meraviglia mentre ci abbassiamo di quota e le borracce si svuotano in fretta. Carlo ed Ivan alla prima assoluta su un sentiero di tale severità, inizialmente hanno qualche timore e giustamente vanno a spinta nei tratti più tecnici… ma col passare del tempo ci prendono gusto e alla fine riescono pure loro a restare sulla bici anche in passaggi difficili. Franco e Sergio confermano le loro capacità con Franco che migliora sempre di più. A turno qualche scapuzzamento senza conseguenze dei più temerari (tra cui io e Giovanni). Arriviamo così a Longomoso dove la fontana del paese ci da il giusto sollievo e Giovanni si fa l’immancabile pediluvio con le scarpe (niente in confronto ad un tizio che doveva essere molto accaldato e che messosi in mutando è entrato completamente nella fontana).
Riempite le borracce ripartiamo. Inizialmente si passa attraverso vari masi su sentieri facili… ma ad un certo punto inizia una terribile mulattiera che ci accompagnerà fino a Campodazzo: durissima con tratti molto esposti, scende sul versante di fronte alla salita per la Tufalm fatta a Maggio. Nei tratti esposti meglio non guardare giù e tenere la destra rasente alla vegetazione, qualcuno giustamente va a spinta. Carlo ha anche il tempo di forare quasi alla fine, cambio camera d’aria e via verso il Bio: una mega Weizen ci aspetta!
Degna conclusione di una giornata dal meteo… già il meteo: alla fine dove eravamo noi c’è sempre stato il sole per cui cosa chiedere più di così? Weizen offerte da Ivan per la promozione/compleanno.
Ripartenza e 13 km di ciclabile fino a BZ (che palle!).
Alla fine 40 km, non tanti ma partiti alle 9 arriviamo a casa per le 18.30 con quasi 2000 m. di dislivello in discesa.
Beh, finalmente si riparte con ‘giretti’ degni delle nostre capacità. Sperando di essere sempre più POT e che si possano aggregare anche Claudio ed Alex, alla prossima che speriamo sia un giro Dolomitico vero!
Gaetano.
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