19/07/2014 – Giro del Sassolungo
Gaetano, Claudio, Davide, Sergio, Giovanni
Olà bikers,
con un po’ di ritardo invio il resoconto di una giornata fantastica… e
durissima. Ci ritroviamo in 5 (io, Davide, Sergio, Giovanni e Claudio)
alle 7.30 c/o stazione a valle funivia del Colle e partenza in auto
alla volta di
Selva di Val Gardena.
Parcheggio sotto la stazione a valle della
cabinovia del Ciampinoi (abbiamo deciso per la cabinovia in quanto
Sergio doveva rientrare presto) e salita al Ciampinoi (15 Euro con
bici. Chiedo: “Esiste uno sconto residenti?” Risposta: “Residenti
dove?” Rispondo: “A Bolzano!” Risposta: “Nessuno sconto!”. Forse c’è
solo per i residenti a Selva…
Bene arriviamo in quota: giornata fantastica. Meteo favorevole,
scendiamo e risaliamo al rifugio Comici e poi via per la Città dei
Sassi (stesso percorso che d’Inverno si fa con gli sci) non prima di
aver fatto una bella erta che dal rifugio Comici porta all’inizio della
stradina della città dei Sassi.
Arriviamo così al Passo Sella: toh… la cabinovia per la forcella del
Sassolungo è in funzione… facciamo un piccolo summit delle vicende
passate a rampegare su queste montagne: la P.ta Grohman, le Cinque
Dita, la Jahn sulla terza Torre del Sella… la Locomotiva, le Mesules:
quanti ricordi. Facciamo anche un passaggio alla chiesetta dove la
targa ricorda i nostri amici Santoni e Leporati che in queste montagne…
Beh, è ora di iniziare la discesa. Raggiungiamo il rifugio Valentini e
poi strada forestale senza troppe difficoltà (se non un po’ di ghiaino
eccessivo che nelle curve si dimostra un po’ pericoloso). In teoria
verso metà strada dovremo piegare su un sentiero (Numero 347?) ma per
problemi di tempo e soprattutto per indicazioni in loco poco chiare,
teniamo la strada forestale ed arriviamo al Lupo Bianco… e poi sempre
per forestale a Canazei. Ciclabile fino a Campitello e sosta per il
preparativo psicologico per la val Duron. Un sior del posto ci dice che
è meglio prenderla alla larga e ci indica una stradina che
effettivamente ci fa fare almeno 1 km su asfalto comodo (al max
10/12%). Arriviamo così all’imbocco della forestale. Sosta fontana e
via… dopo poco iniziano le erte veramente importanti con pendenze fino
al 18-20%.
E’ mezzogiorno ed il sole batte. Siamo intorno a quota 1600-1800 un
gran caldo. Comunque anche un po’ a spinta (a parte Davide) riusciamo
ad arrivare al rifugio Micheluzzi dove la valle Duron si apre: un posto
magnifico! Una valle larghissima e lunga qualche chilometro di prati
verdi si apre davanti a noi con i Denti di Terra Rossa sullo sfondo.
Breve sosta al Micheluzzi e partenza per il passo Duron che ci aspetta
a quota 2260. Il primo tratto (saranno circa 3-4 km) sono in piano poi
arriva il bello: erte impossibili fatte per qualche tratto a spinta. E
qui succede che Davide se ne va e ci aspetterà su… ma sorprendentemente
e per la prima volta il secondo ad arrivare sono io… sono ancora
stupito di me stesso… ma niente di che: Claudio è solo qualche metro
dietro mentre Sergio sconta una errata nutrizione (dice lui) e Giò un
panino che deve essergli rimasto sullo stomaco… A dire il vero, al
Micheluzzi, Davide mi ha passato un pezzetto di una ‘strana’ barretta
al sapore di chewing gum (lui dice che era banana). Sarà stato questo
l’ingrediente segreto?
Ci ricompattiamo così al passo Duron, foto di rito con un ciucco che si
gratta sul Nobby Nick di Sergio e partenza per il rifugio Zallinger. Il
trio Davide, Sergio e Claudio prende un po’ di vantaggio dato che io mi
fermo a fare qualche foto ai cavalli per mia figlia e Giò mi fa
compagnia… così i 3 davanti sbagliano sentiero e si lanciano su una
erta al 25% come minimo… io e Giò invece al Zallinger per il sentiero
giusto che tra il resto contiene l’unica vera difficoltà della
giornata: una ventina di gradini scolpiti nel sentiero che mi faccio
gran bene! Alla fine gli altri tornano indietro ed io e Giò li
aspettiamo al Zallinger. Quindi è il momento del solito Spiegeleier mit
Roest Kartoffeln und Weizen (qui 17 Euro a testa, meno caro della val
di Fassa ma più caro di posti fuori dalle Dolomiti). Nella foto di
rito, Davide con la birra impalla… il panorama!
Ripartenza quindi per Monte Pana costeggiando l’Alpe di Siusi a
sinistra ed il Sassopiatto e Sassolungo a destra. Sorpassiamo anche due
ragazze in MTB (qualcuno dice MTB elettriche…) e dato che ci fermiamo
un paio di volte per ricompattarci queste ci risorpassano un paio di
volte. Alla terza… mentre siamo intenti a fare le ultime foto del
Sassolungo, quando ci passano ci dicono… “Ancora voi…!” E noi:
“Guardate che roba!” (riferito al panorama delle montagne…). E loro:
“Ma noi lo vediamo ogni giorno!”… il riferimento era al panorama?
Beh ripartiamo. Passato Monte Pana, dovremo fare un sentiero che però
porta a Santa Cristina. un ‘grodeno’ ci dice che per arrivare a Selva
in discesa è meglio fare un’altra strada… ok ringraziamo e ripartiamo.
Scendendo per un tratto asfaltato Davide buca il posteriore su un
lastra di metallo per lavori stradali… sacramenti vari con riparazione
e siamo a Selva direttamente al parcheggio. Sosta alla ‘Paulaner’
storico bar davanti al ‘Medel’ dove una siora Paulaner ce la facevamo
al rientro dalle arrampicate negli anni ’80, quindi anche oggi va così!
Alla fine 45 km con circa 1000 metri di dislivello. Direi gran bel giro con nessuna difficoltà tecnica… ma che posti!
Alla prossima!
Gaetano.
Dimenticavo...
Domenica con Giò e famiglie ci siamo sparati 800 m di dislivello (a
piedi) da Obereggen fino al rifugio Torre di Pisa a quota 2670... sul
Latemar (per Davide e Sergio: Il Rigatti c'è ancora!). Rientro sotto la
pioggia e birra alla Garnischer Alm. Sulla salita al rifugio TdP
incontriamo anche Alex che sta rientrando dalla sua 2 giorni con
famiglia al rifugio.