14/06/2014 – Giro a Merano 2000 (Sentiero 40!)

Gaetano, Claudio, Alex

Olà bikers,
Allora… il giro a Merano 2000 sarà ricordato più per la catena di Claudio e per la discesa… a spinta da Falzeben a Gsteier (nei pressi della stazione a valle delle funivia di Merano 2000) che per le pedalate… ma andiamo con ordine.
Partenza alle 8 io Alex e Claudio (che ormai è un ‘assiduissimo’ frequentatore dei giri). Partiamo in auto alla volta di Merano. Nei pressi dei giardini di Trauttmandorf decidiamo per un breefing: prendere la funivia di Merano 2000 o partire da Falzeben? Cartina alla mano ci pare meglio dalla funivia di Merano 2000.
14.5 Euro a testa con bici e sconto residenti (cabina da 120 posti… è così ampia che all’interno della cabina c’è un classico portabici…) e siamo al bar della stazione a monte (a 1900 m) a farci il macchiato di rito. Incrociamo un biker del luogo, scambiamo 4 parole e ci vediamo su al Kasser Huette (rifugio Valconova). Si parte con un paio di erte durissime ma per fortuna brevi. Poi un comodo sentiero ci porta al rifugio Valcanova a 2300 m. Non c’ nessuno, il meteo è buono e l’aria frizzante. Nei pressi di un passaggio sulla neve (si e no 50 metri…) Claudio nota un problema di scorrimento della catena della sua Cannondale. Ci diamo un occhiata e notiamo che una maglia si sta aprendo. Merano 2000Meno male che la abbiamo vista in tempo. Con l’attrezzino multi uso che ha anche lo smagliature (e che avevo solo io…), sistemiamo la catena e ripartiamo arrivando così al Valconova. Panorama spettacolare verso le Dolomiti. Birretta e panino con lo speck (per me) e partiamo alla volta del Mittager (e relativo rifugio). Dobbiamo fare un traverso in leggera salita in cui possiamo solo spingere dato che la neve abbonda (è una paretina a nord).
La neve è comunque abbastanza
dura e ci sostiene nella camminata anche se spesso dobbiamo portare la bici a spalla. Discesa poi al rifugio Mittager per sentiero mediamente tecnico. Al rifugio Mittager decidiamo per la discesa che ci dovrebbe portare al rifugio Merano. Due possibilità: strada forestale e sentiero tratteggiato sulla cartina… decidiamo per quest’ultimo: un bel single track anche se non lunghissimo. Su un passaggio Claudio si capotta senza danni apparenti. Arriviamo ad un bivio e l’assenza di cartelli indicatori (solitamente molto presenti) ci fa prendere un sentiero che poi si rivela sbagliato… in pratica ci tocca scendere su un prato per circa 150 m di dislivello lungo la pendenza massima (che sarà almeno il 25%). Rifugio Valcanova
Qualche volo senza conseguenze (siamo
sull’erba) ed arriviamo al bivio a cui saremo dovuti arrivare dal rifugio Merano…. Bene, prendiamo per il passo della Croce: saliamo per circa 150 m di dislivello su sentiero dapprima comodo anche se un po’ pendente… poi a spinta ed arriviamo al pianoro a circa 2000 metri e prendiamo un comodo sentiero orizzontale per il giogo della Croce.
Su un passaggio in salita Claudio spinge sulla sua bici e la catena si spezza! Probabilmente la riparazione precedente per quanto ben fatta non ha tenuto. Si perde anche la maglia ed un perno. Ci fermiamo e decidiamo di riparla come si deve e ci tocca accorciare la catena di 2 maglie. Solito attrezzino e smontiamo la catena per poter lavorare meglio, tanto poi la monteremo aprendola sulla ‘falsa maglia’. Sistemata la catena ci viene il dubbio di come si apra la falsa maglia… Ah se ci fosse Sergio! Beh gli telefoniamo e col vivavoce ci dà le dritte per procedere (ancora grazie). Bene montiamo la catena… ma alla sfiga non c’è mai fine. Nel montare la catena perdiamo una delle false maglie… la cerchiamo battendo palmo a palmo il terreno circostante per quasi 30 minuti… alla fine Claudio la trova. Sulla neveMontiamo la catena e si riparte. Abbiamo comunque perso più di un’ora.
Abbiamo anche tempo per andare lunghi al bivio del Passo della Croce ed arriviamo ad un cartello che dice che da qui agli Stoanerne Mandler ci sarebbero 50 minuti soli… troppo tardi tra andare e tornare ci vorrebbero almeno un paio di ore. Torniamo indietro e scendiamo dal passo della Croce verso Maier Alm e Moschenwald: qui decidiamo che è ora di pranzo (sono le 14.30). Eierspeck mit Roestkartoffeln und Weizen: l’ Eierspeck è il migliore di sempre (12 Euro a testa con la Weizen ed il pane).
Ripartiamo per Falzeben: dopo qualche centinaio di metri per la strada forestale prendiamo il sentiero 51: bellissimo, tecnicissimo e faticosissimo! Arriviamo a Falzeben e ci mettiamo alla ricerca del sentiero 40 che ci dovrebbe portare alla stazione a valle della funivia dove abbiamo l’auto. Ci mettiamo un po’. Chiediamo ad un barista che parla solo tedesco (mi sa che è slavo) che ci sconsiglia questo sentiero che ha scale di ferro, corde fisse ecc. Alex e Claudio trovano il punto di partenza. Vistosi cartelli dicono, anche in italiano: “Solo per alpinisti esperti!”, “Solo per chi non soffre di vertigini”… decidiamo che noi siamo alpinisti-bikers esperti e che Alex pur soffrendo di vertigini ce la può fare e partiamo.
Dapprima una stradina ma poi un sentiero impossibile perfino in discesa. Tralasciando i particolari scabrosi di molti passaggi che dir sassosi è poco… (arriviamo perfino ad un passaggio praticamente verticale con corde fisse e scale… una ferrata e noi abbiamo anche la bici!) L’umidità è opprimente e questo sentiero sembra non finire mai. Non ho nemmeno voglia di fare qualche foto… la preoccupazione che si debba risalire allo stesso modo è troppo alta… Finalmente arriviamo al fondovalle e facciamo una breve sosta nel greto del torrente. In questi casi l’importanza di avere scarpe tecniche è fondamentale: le mie DST con suola Vibram tengono che è una meraviglia. Facciamo il punto con cartina alla mano e capiamo che il peggio dovrebbe essere passato. Ripartiamo e così è.

 Verso il rifugio Mittager
Dopo qualche centinaio di metri di un comodo sentiero nel bosco arriviamo ad un maso da cui parte la strada asfaltata che avevo già fatto con Sergio e Giò lo scorso anno nel giro al Wahlweg che ci aveva portato al rifugio Egger.Ci facciamo un pezzo di strada asfaltata e poi prendiamo la mulattiera (dal punto dove avevo dimenticato il caschetto lo scorso anno). Molto bella e tecnica. Arriviamo così all’auto ed abbiamo il tempo per un’ultima birretta.
Alla fine 26 km… pochini, ma se guardiamo alla giornata passata in montagna alla’aria aperta ed in buona compagnia… non male comunque.
Partenza alle 8 e rientro alle 18… Mi spiace per Claudio che ha appena iniziato a bikerare… e gli tocca seguirci su percorsi impossibili… ma non era voluta. Quando si fanno giri nuovi ci sta anche a sbagliare strada. Prometto che per il prossimo giro si farà qualcosa di più… tranquillo!
Se Alex e Claudio vogliono aggiungere qualcosa…
Alla prossima
Gaetano.
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