08/06/2014 – Stoanerne Mandler

Gaetano, Claudio

Olà bikers,
Allora il giro agli Stoanerne Mandler è stato un grandissimo giro e non poteva essere altrimenti! Solo una gruppo più numeroso poteva renderlo ancora migliore.
A prescindere da questo io e Claudio partiamo alle 9 con la funivia di San Genesio. Il meteo è ottimo e la giornata sarà sicuramente da ricordare.
Mi si dice che qualcuno ci ha snobbato perché il giro presentato era troppo da pensionati: alla fine 55 km e 9.5 ore di durata, di cui più di 5 a cavallo della nostra fida bike… se questo è da pensionati…. ‘..verghene!’ Ah dimenticavo più di 1000 metri di dislivello in salita e più di 1700 in discesa.
Comunque, partiamo dalla stazione a monte della funivia di San Genesio e su fino al parcheggio del campo sportivo… la strada tira già ed il sole picchia. Dal campo sportivo all’Edelweiss dove ci facciamo un macchiatino tanto per carburare e salita sull’altopiano del Salto. Meraviglioso: prati in fiore e tempo ottimo. Arriviamo a Langfenn (Lavena) e senza sosta decidiamo di scendere subito a Shermoos… purtroppo ci toccherà risalire i circa 100 – 150 metri di dislivello persi da Langfenn a Shermoos… sarà al max 1 km e me lo ricordavo molto bene dal giro di 4 o 5 anni fa (con Giò e Sergio)… inizia non male in media è un 15-16 %... e nei pressi del maso arriva al 22-23%. Grande Claudio che ce la fa… io devo fare una sosta a 50 metri dalla fine… non ne avevo più. Riposo 5 minuti e poi riparto.
Verso la cimaAl bivio invece che per Jenesien-Jochl (che dà anche il sentiero E5) prendiamo per Moeltner Kaserer. Una ragazza che stavo correndo dietro ad una mandria di mucche ci dice che da quella parte è un po’ più lunga ma meno pendente. E così attraverso prati e boschi in leggera salita (in alcuni tratti in buona salita…) arriviamo alla Moeltener Kaserer.
Sarebbe ora di pranzo… però ci aspettano ancora 250 m di dislivello per la cima Coppi del giro (o meglio per la cima ‘te coppo’ come la chiama Claudio).
Allora decidiamo di fare rifornimento d’acqua, io preparo una borraccia ‘de quel bon’ (ovviamente bianco di Custozza) e si parte per il sentiero E5 che aggirando i Mandelen sulla sinistra arriverà alla Sella di Sarentino da cui parte l’ultimo strappo per la cima.
Purtroppo però canniamo un bivio e ci ritroviamo almeno 100 metri più bassi del sentiero che dovevamo fare. Altri due turisti a piedi ed un altro biker (che aveva il GPS…) fanno lo stesso errore. Risultato? Bici in spalla a risalire tra pini e sterpaglie varie per più 100 metri di dislivello. Ecco, questa è stata sicuramente la parte più faticosa del giro!
Arriviamo alla sella e prendiamo il sentiero che porta alla vetta (2010 metri). Ad un certo punto c’è un bivio. Sinistra o dritti? Claudio che è davanti prende a sinistra che sembra più pedalabile. Un biker (con moglie) di Saint Moritz ci dice che è meglio da questa parte. Si aggira la vetta sulla sinistra e poi si sale per qualche decina di metri a spinta. Ok… così dopo qualche foto arriviamo alla cima.
Spettacolare! Non c’è una nuvola ed il panorama parte dalla Pala Santa, Latemar, Catinaccio, Sciliar, Marmolada, Sassopiatto, Sassolungo, Sella, e perfino i dirupi del Sasso della Croce per stare dalla parte delle nostre amate Dolomiti. Foto di rito, firma sul libro della cima e poi giù per la discesa verso la Moltener Kaserer. Dapprima su prati bellissimi (sembrava di stare sullo Sciliar) e poi per una bella mulattiera abbastanza tecnica (anche se un po’ affollata da turisti) che porta dritti alla malga. Eierspeck mit Roestkartoffel und Weizen (Claudio va con la Coca… snif snif… così poi in discesa potrà osare di più… eh, eh).
In cima
Partiamo in direzione Meltina. Guardando la cartina ad un certo punto decidiamo per il sentiero K che porta a Meltina. Purtroppo scopriamo poi che tale sentiero è vietato a cavalli e…. bikers! Pazienza giù per la strada asfaltata fino ad un certo punto dove notiamo sulla sinistr un forestale che pare potrebbe andare per arrivare a Meltina senza fare asfalto. Un po’ di fortuna e comunque dei bei tratti di sigle trail ci portano a Meltina: ci orientiamo nel sottobosco anche con le campane della chiesa.
Cerchiamo l’inizio del sentiero 1 che dovrebbe portarci a Vilpiano. Chiediamo agli abitanti del luogo che ci indicano che dobbiamo arrivare alla stazione a monte delle Funivia. In cima 2Bene prendiamo la strada asfalta ma ad un certo punto un bel cartello con scritto ‘Sentiero 1’ ci invita a prendere a sx… Come rifiutare! Arriviamo così alla stazione a monte della funivia. Questo tratto di sentiero 1 non è male, abbastanza tecnico ma un po’ su e giu… stiamo calando di quota ed il caldo comincia veramente a farsi sentire e le borracce non bastano mai.
Alla stazione della funivia due simpatici vecchietti ci dicono che il sentiero 1 che vogliamo a fare è durissimo e ce lo sconsigliano… Mah siamo arrivati fin lì apposta! Partiamo e scendiamo per circa 1,5 km per la strada asfaltata e poi finalmente acchiappiamo questo sentiero 1 che si rivela fin da subito tostissimo. Un plauso a Claudio che credo fosse la prima volta che provava la sua MTB su un fondo del genere. Pendenze esagerate e sassi a gogò. Molto più duro del 3B dal colle di qualche mese fa… e soprattutto molto più stretto. Ad un certo punto diventa una cengetta di 70 cm di larghezza con dirupo di 200-300 metri a sx e parete di porfido a destra, nessuna fune di sicurezza: qui ovviamente si scende ed andiamo a spinta per un centinaio di metri. Poi il sentiero riprende pedalabile (alcuni tratti peggio della discesa da Catsel del Porco di qualche anno fa).
Arriviamo così a Vilpiano e ci facciamo 2 Weizen più che meritate. Ci saranno 40 gradi all’ombra ed il tratto che ci aspetta fino a BZ (14 km) in ciclabile col vento contro sono stati la parte peggiore del giro. Grazie a Claudio a cui ho ‘ciucciato’ la ruota per buona parte di questo tratto. Come detto: partiti alle 9.00 e rientrati alle 19.30… bel giretto da pensionati! Al bivio dei pensionati non resistiamo a farci una doccia alla fontanella. Ci voleva! Se ci fosse stata una vasca mi ci sarei infilato dentro. Se Claudio vuole aggiungere qualcosa…
Per non farmi mancare nulla oggi salita alla Mendola in funicolare con famiglia e giretto fino al rifugio
Mezzavia (2.5 ore tra andata e ritorno). Pranzo a base di lucanica, polenta, patate saltate e Weizen. Gnam, gnam… Prosit!
Alla prossima!
Gaetano.
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