30/07/2016 – Madriccio
Sergio,Carlo, Roby, Gigi, Alex, Marco, Fabio
Tutti
pronti Sergio Carlo Roby Gigi Alex e Marco con un’amico Fabio
aggregatosi per un giro in Mtb che non è un giro qualsiasi perché si
sale fino ai 3123mt del passo del Madriccio che è il passo ciclabile
più alto d’Europa e si scende dalla val Martello.
Ci aspetta una giornata piena, senza troppe pause e con pendenze che dire importanti è sminuirle.
Il
ritrovo è alle 07.00 ma io e Carlo siamo li gia alle 06.45 con Roby che
segue a ruota e via via tutti gli altri e mentre carichiamo le bike sui
due furgoni VW di Carlo ed Alex il meteo verso Merano non è dei
migliori ma in questo periodo dell’anno è sempre così.
Partenza
in perfetto orario e dopo un oretta siamo a Morter in fondo alla val
Martello, caffè in un minimarket e via alla volta di Prato allo Stelvio
dove arriviamo dopo quasi 20km di sali e scendi. Riempiamo le borracce
di acqua fresca e comincia la salita alla volta di Solda che da Gomagoi
ha qualche tratto di respiro ma gli 11km da Gomagoi si pedala sempre
intorno al 10-11%. Il gruppo dei più forti ha anche il tempo di
sbagliare strada intanto io e Gigi prendendo quella giusta arriviamo
alla funivia insieme a loro. (la scusa è stata : fare più dislivello,
come non ce ne fosse abbastanza che fino a Solda è già arrivato a
1300mt.)
Dicevamo la funivia, è divisa in due tronconi e ci
catapulta in circa 10min. ai 2600mt di altitudine del rifugio Città di
Milano con 13,50€. Facciamo qualche foto e ripartiamo alla volta del
rifugio Madriccio a 2800mt meta del nostro pranzo dove arriviamo
intorno all’una. La salita è molto, MOLTO ripida, i mortali riescono a
fare un paio di centinaia di metri e dopo si arrendono al cammino
almeno fino a circa 500mt dal rifugio poi si rimonta in sella ,giusto
per non fare brutta figura, cosa che non fanno Marco e Fabio che reduci
anche dal Sella Ronda Hero mettono in mostra una condizione invidiabile.
Il
panorama da quassù è stratosferico, Gran Zebrù, Zebrù e sua maestà
Ortles ci guardano severi ma indulgenti, la temperatura è ottima ed il
cielo ha solo qualche nuvola innocua così intorno alle 14.00-14.30 si
riparte per gli ultimi metri che ci separano dalla nostra meta
principale i 3123mt. Per 2-300mt. riusciamo anche a pedalare, poi è
tutta una spinta che, pur attraversando qualche accumulo di neve, ci
permette di camminare, la fatica data dalla digestione ma soprattutto
dall’altitudine è tanta ma quasi non la sentiamo, circondati come siamo
da questi panorami immensi.
Fate
le foto di rito ci vestiamo per affrontare la discesa che si rivela
faticosa quasi come la salita visto che i primi 300-400mt li facciamo a
piedi
perché sono impraticabili, viste le pietre smosse, ma dopo è un single
track da
guidare con precisione tra ghiaia tagliente e salti di roccia con
passaggi
anche molto tecnici che ci porta quasi al rifugio Corsi che dribliamo e
giù per
il sentiero, che ormai si è fatto dolce e veloce riportandoci
sull’asfalto che
seguiamo fino all’imbocco del sentiero 36 che ci porta fino sulla diga
in fondo
al lago di Giovereto dove decidiamo ,vista l’ora e le nuvole minacciose
che arrivano dalla valle, di scendere nuovamente sull’asfalto per una
quindicina di km fino ai furgoni con l’intermezzo di 4-5km di pioggia.
Riposte
le bici sui furgoni ci meritiamo una weizen bella fresca e poi via
verso BZ, ahh dimenticavo al rifugio Madriccio, SEIMSURK e Weizen solo
12.70€, meno che qui da noi.
Giro,
tutto sommato buono, tecnicamente medio, fisicamente alto e
panoramicamente SUPER, e come al solito” peccato per chi non c’era“.
Sergio.
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