08/08/2015 – Tufalm
Sergio, Carlo, Ivan, Giovanni, Claudio, Franco
Ola Bikers,
sono a scrivere (Sergio) il resoconto di una giornata divertente passata in ottima compagnia come tutti i nostri giri.
Cominciamo
col dire che i presupposti per un meteo buono non c'erano visto che il
venerdì notte si è scatenato l'inferno tra acqua e fulmini ed uno di
questi , purtroppo, deve aver colpito in qualche modo la funivia del
Renon che doveva portarci alla nostra meta per questo sabato.
Subito
la mattina presto piccolo conciliablo via wa e tutti concordi, i
bolzanini, mi dicono "si sta aprendo, dai che andiamo, mai stati più
PINOCCHI di così, arrivo a Bolzano e piove.
Qualcuno
prova ad addolcire la pillola dicendo, "è un pò che non ci si vede ed
allora ho barato" vabbè poco male, mal comune mezzo gaudio e così
dicendo facciamo il punto della situazione, dopo che la signorina delle
casse ci avvisa che la funivia non è in funzione, l'unico spiraglio di
luce chiara che si vede è verso la Tuffalm ed allora tutti di buon
grado (sarà il fresco) via sotto una leggera pioggia che ci accompagna
fino a Cardano.
Ciclabile
fino al bio tra chiacchiere ed un caffettino meritato prima della
salita che affrontiamo consapevoli che i Doliana e Giò ne hanno più
degli altri, sarà merito dell'allenamento a Monticolo fatto in
settimana.
Tra
sbuffi e quattro parole arriviamo alla fontana di S. Costantino e ci
accorgiamo di essere fradici dall'umidità della giornata che nella
salita ai laghi e successivamente alla malga ci costringe a fare un
cambio maglietta a tutti.
Nel
tratto tra i laghi e la malga i Doliana si danno battaglia Giò ci prova
a tenere le ruote ma deve desistere e gli altri alla spicciolata
arrivano al tavolo poco dopo per una meritata bevuta.
Le
weizen ce le siamo meritate anche questa volta e mentre il meteo si
abbassa meditiamo il fatto di portarci a valle e poco dopo imbocchiamo
il sentiero tecnico che però mi costa una scivolata innocua sui tronchi
bagnati che consigliano prudenza nel pezzo con
sassi
qualcun'altro ha il tempo di scapuzzarsi ma niente di che, il resto è
il solito bel sentiero fino allo Steg non fosse che, preda di retaggi
corsaioli Giò fila come un siluro su un sasso traditore e, complice
anche la poca pressione nella gomma davanti, buca facendo alla camera
una pizzicata, che il giorno dopo diventa doppia (4 fori).
Chiaramente sosta di rito al Biergarten di Prato Isarco e sosta finale al Cascade.
Possiamo
dire di essere stati "fortunati " col meteo che tutto sommato è stato
clemente con tutti, anche con quelli fuori Provinz che tengono alto il
vessillo dei POT-RUZENI in quel di Verona-Lago di Garda.
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