04/08/2015 – Torri del Benaco - Rifugio Fiori del Monte Baldo
Gaetano
Anche
in periodo di ferie meglio tenersi un po’ allenati e provare a chiudere
dei conti aperti con i posti in cui si trascorrono le agognate pause
estive.
Già
un paio di anni fa ero salito a Prada da Torri… niente di chè circa 900
m di dislivello su strada asfaltata con pendenze del 7-10%... e grande
discesa dal sentiero della tenuta Cervi: molto tecnico e lungo. Lo
scorso anno ha sempre piovuto e dunque quest’anno ho deciso che o
adesso o mai più: oltre Prada ci sono i rifugi Fiori del Monte Baldo e
Chierego.
Dunque
partenza di buon’ora alle 7.30 e salita da Torri (67 m) ad Albisano
(300 m) e poi a San Zeno (600 m). Qui ultima possibilità di riempire le
borracce poi il nulla fino ai rifugi!
Da
San Zeno a Prada (900 m) sempre su asfalto e quindi si prende a destra
per stradina buche-asfaltata con pendenze medie del 10% fino alla
località Due Pozze (1300 m) dove c’è il parcheggio: da qui parte una
stradina forestale che dire sterrata è ‘proprio improprio’, sassi e
rocce affioranti la rendono veramente dura e sarà così fino al rifugio.
Per fortuna la prima parte è nel bosco (di faggi) e così è abbastanza
sopportabile.
Si
esce quindi sul crinale del Baldo… ultimi 300 m di dislivello
all’aperto sotto il sole che picchia e col rifugio lì che ti guarda…
beh con calma e gesso si procede.
Purtroppo
le scorte di acqua terminano… ma manca poco ed alla fine, pur con
qualche sosta, arrivo al rifugio Fiori del Monte Baldo a 1850 m. Il
rifugio Chierego è circa 150 m più in alto ma decido che per oggi va
bene così.
Al
rifugio nessuna fontanella ed alche il bagno è dotato di acqua non
potabile… quindi compro una bottiglia di acqua con cui riempire le
borracce e mi faccio una pasta e fagioli (buona) con una bella Weizen…
che è già tanto che la abbiano… non hanno però un bicchiere da Weizen e
mi danno un bicchierino di plastica… impossibile sciogliere il ‘fondo’…
vabbè ‘semo en Veneto!’
Pranzo
assieme ad altri quattro giunti a piedi ma che si dilettano anche con
la MTB… ma ‘i se de pianura’ e ci raccontiamo del più e del meno.
Dopo
alcune foto inizia la discesa: 1800 metri solo! La stradina che avrei
dovuto fare, diversa da quella della salita, è sbarrata da un cartello
di divieto di transito per bici! Cazzarola, mi tocca la stessa strada
della salita fino a Due Pozze.
Da
dire che fino a due anni fa c’era una bidonvia coi bidoni di ferro
(tipo quella del Coronelle di qualche decennio fa) e che collegava
Prada al rifugio. Poi chiusa per problemi economici e mai più riaperta…
così invece che incentivare le MTB hanno pure messo i cartelli di
divieto… quanto è lontano l’Alto Adige solo pensando a cosa hanno fatto
alla Plose…
Discesa
niente di chè ma lunga. A Due Pozze decido per il rientro a Prada per
una sterrata alternativa, dapprima per prati e che si rivela abbastanza
tecnica ed interessante.
A
Prada discesa fino alla chiesetta di San Bernardino dove inizia la
discesa tecnica dei Cervi. Due anni fa quando l’avevo fatta ero sceso a
spinta in più punti, anche se più per il fatto che ero da solo più che
per le difficoltà. Quest’anno me la sono sparata tutta (pur con le
solite soste per prendere fiato) senza tratti a spinta… mi sa che mi
sono ‘imbravito’ rispetto al precedente passaggio.
A
San Zeno decido che ne ho un po’ abbastanza di fuori strada (il caldo è
in sopportante alle 2 del pomeriggio) e quindi per strada asfaltata
fino ad Albisano e poi per sentieri (che conosco a menadito) fino a
Torri.
Gran bella sudata per 55 chilometri e 1800 di dislivello.
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