11/07/2015 – Odle- Eores
Gaetano, Franco, Claudio, Miky
Traccia GPS
Grande
giro anche questo! Alle 7.30 si parte dalla SAV del Colle ed oltre a
Gae, Claudio e Franco si presenta anche Miki che ha preso l’ultimo
biglietto disponibile tramite Whatsapp la sera prima. Benissimo! Due
macchine dato che siamo in 4 e si parte alla volta del Russis Bruecke
in val di Funes.
Non abbiamo grandi conoscenze di questa valle e
anche se le strade sono poche riusciamo a sbagliare incrocio almeno un
paio di volte (i cartelli stradali però erano anche ben nascosti…) ma
alla fine ce la facciamo e parcheggiamo lungo la strada. La temperatura
esterna è 15 gradi e siamo a circa 1700 m di quota ai piedi di un
magnifico ghiaione.
Scarichiamo
le bici e subito un paio di problemi: il canotto telescopico di Franco
non vuole saperne di funzionare… in pratica la parte idraulica non
funziona ed il canotto è libero di scorrere. Unica soluzione alzare il
canotto come se fosse una bici normale (per fortuna ce ne era
abbastanza nel tubo del telaio) e per oggi Franco gira con una chiave a
brugola del 5 per alzare e abbassare la sella alla bisogna… non
comodissimo ma ha funzionato. Ancora: Il deragliatore di Miky non vuol
saperne di deragliare sulla moltiplica piccola… veloce analisi (ci
sarebbe voluto Sergio…) e decidiamo che il problema potrebbe essere nel
leveraggio al manubrio. Allentiamo il filo e così il deragliatore
riesce a deragliare la catena sulla piccola e media… con le erte
previste per oggi la grande non servirà.
Dal libro da cui ho tratto
questo giro (Mountain bike in Dolomiti) ho potuto scaricare la traccia
GPS… così oltre alla solita immancabile cartina (Tabacco 030) e
fotocopia della descrizione, Franco ha potuto caricare sul suo
‘navigatore’ la traccia e così siamo un po’ più sicuri di non perdere troppo tempo a capire se sbagliamo un bivio…
Finalmente
si può partire… subito un sentierino un po’ umido e poi una forestale
bella ripida… ma siamo in discesa fino al fondovalle: caliamo di circa
400 m. Arriviamo così alla chiesetta di Santa Maddalena e da qui
inizierà la salita che da quota 1300 circa ci porterà ai 2306 m del
rifugio Genova! Eh 1000 metri ben pedalati.
Si inizia con un primo
tratto sull’asfalto della provinciale della Val di Funes (1 o 2 km) per
poi iniziare con le forestali. Fondo ottimo e temperatura ottimale.
Siamo nel bosco e quindi in ombra… ciò non toglie che le pendenze media
del 7-8% (e di tanto in tanto anche del 9-10%) non ci facciano sudare.
Arriviamo così al rifugio Zannes a 1680 m e ci facciamo il primo caffettino. I posti qui sono
bellissimi e per fortuna non c’è ancora tantissima gente… ma dai posti
disponibili al parcheggio si direbbe che in piena stagione deve essere
un delirio…
Ripartiamo
per la Gampenalm… sempre su forestale, la pendenza aumenta ed arriviamo
alla ‘Alm’ a 2065 m. Da qui si vedono chiaramente i 3 strappi (erte)
che mancano per arrivare al rifugio Genova… decidiamo per un altro
caffettino ed un Radler (0.2) per me.
Rabbocchiamo le borracce e si
parte: siamo fuori dal bosco e sotto il sole di mezzogiorno. La prima
rampa è dritta su per il prato, a 90 gradi rispetto alle curve di
livello… i nostri computer segnano pendenze del 17-18% ed il fondo è
molto sassoso… la ruota posteriore pilotata dai nostri potenti (?)
muscoli gira spesso a vuoto e salvo qualche pezzetto niente da fare… si
va a spinta fina alla seconda rampa (Franco ci prova con qualche
risultato). Le due rampe che restano sono un zig-zag… ma la pendenza
non è così elevata (ma sempre almeno al 10-13%) e riusciamo quasi tutti
a pedalarle con soste ai tornanti… salvo un ultimo tratto di un
centinaio di metri a spinta, arriviamo al rifugio Genova per il pranzo.
Complimenti a tutti e soprattutto a Miky che dimostra di poter entrare
a diritto nel gruppo POT-Ruzeni!
Il
più è fatto (in salita) e questo, come sempre, ci consente di passare
alle nostre amate Weizen! Il Seimsurk qui sta a 9.50 Euro… nella norma.
Il sole picchia e pranziamo raccontandocela. Ci
sono anche altri bikers arrivati come noi dalla val di Funes… ma noi
proseguiremo per la forcella del Sass da Putia… loro ritorneranno da
dove son venuti… che strano! Qualche foto e siamo pronti per ripartire.
Dobbiamo
arrivare al passo di Poma che stà a 2340 m quindi qualche 50 m sopra il
rifugio Genova… c’è una stradina gradonata… sarà la Weizen o chissà
cosa… ci fa morire! Comunque arriviamo su (complimenti a Franco che
riesce a farla in un botto mentre noi dobbiamo fare una sosta).
Dal
passo di Poma parte il sentiero che porterà alla forcella del Sass da
Putia… sentiero senza grosse difficoltà, un po’ su e giù. Si traversa
il pendio per prati. La vista sulle montagne di fronte a noi è, come
sempre, immensa: Croda Rossa, Sasso della Croce, Fanes, Tofana di
Rozes, Lagazuoi.. e poi in lontananza il Pelmo… poi le Odle:
fantastico!
Qualche
foto e raggiungiamo la forcella a 2357 m. Ci sono almeno una ventina di
turisti ed altri ne stanno arrivando. Ovviamente facce strane a vedere
noi lì con le bici… ma ormai ci siamo abituati! Diamo una occhiata alla
discesa che ci toccherà… Uhm veramente tosta! Un canalone stretto e
sgrebenoso in classico stile dolomitico. Sulla guida si diceva: “… è
ora di armare armi e bagagli…”. Proprio vero!
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Ci
facciamo immortalare da qualche foto alla forcella e partiamo, avremo
circa 600 metri di dislivello. Miky e Claudio vanno molto a spinta
(niente da dire, qui è terreno per gente veramente, ma veramente
tosta!). Io e Franco ci proviamo su qualche tratto… e qualcosa ci
portiamo a casa! Da segnalare che Franco ormai pare padrone completo
della sua 29 con cui realizza passaggi al limite dell’impossibile. Io
anche riesco a farne qualcuno impossibile… ma si fa una gran fatica. Il
sole picchia e ci sono anche tratti in cui la bici ce la dobbiamo
caricare a spalle! Ci sarebbe voluto Giovanni!
Pian piano scendiamo…
nella speranza che il sentiero migliori… niente da fare… anche quando
pare che il canalone sia terminato ed il sentiero si inoltra tra i
primi abeti… ci sono sempre sassi, radici e ghiaioni da attraversare…
con bici in spalla, per fortuna che ci sono innumerevoli torrentelli
che scorrono. In uno di questi si decide per un pediluvio (ormai un
classico dei nostri giri)… però l’acqua è gelida e non è che si riesca
tanto a starci dentro.
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SU
un tratto di sentiero orizzontale senza la minima difficoltà… ho anche
il tempo di distrami e girarmi a 180 gradi sulla bici e finire a valle…
ma qui ci sono rododendri ed erba alta… è stato anche piacevole… Fanco
dice che mi stavo già compiacendo in fase di atterraggio! Che POT che
siamo!
Finalmente, e detto da noi…, arriviamo su un bel sentiero
pianeggiante nel sottobosco che ci porta fino sulla strada asfaltata…
da qui circa 3 km di discesa e saremo alle macchine.
Alla prima Jausenstazion che incontriamo (Rodelnalm) ci facciamo una meritata bevuta e complimenti a tutti!
Ripartiamo
ed arriviamo alle auto, carichiamo le bici e partiamo decidendo di
rientrare per la strada che porterà a Bressanone passando per S. Andrea
che pare meglio di quella della val di Funes. Infatti così è… molto più
scorrevole e comoda.
Alla SAV del Colle ci ricompattiamo, ultimi
saluti, complimentoni a Miky che non ha battuto ciglio davanti ad un
giro bello tosto!
Alla fine solo 26 km con 1300 m di dislivello…
partiti alle 7.30 e rientrati alle 18.30. Un’altra magnifica giornata
con una magnifica compagnia! Alla prossima!
PS: Complimenti agli
autori della guida, questi sì che sono POT-Ruzeni e finalmente una
guida con percorsi degni della vera MTB! Vedremo quale sarà il prossimo
giro sperando che i ‘rientrandi’ dalle ferie riprendano sella e
manubrio della propria MTB al più presto!
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